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eCommerce sostenibile: come integrare etica, trasparenza e impatto positivo

Scritto da Il team di Rhei | 02 luglio 2025

Perché la sostenibilità è ormai centrale nell’eCommerce

Negli ultimi anni la sostenibilità è passata da valore aspirazionale a criterio di scelta concreto. Non si tratta più solo di “fare la cosa giusta”, ma di rispondere a un’esigenza reale del mercato. I consumatori sono sempre più informati, esigenti e orientati a premiare i brand che dimostrano un impegno autentico verso l’ambiente e la responsabilità sociale. Questo si riflette direttamente sulle dinamiche di acquisto e sulla fedeltà al marchio.

    • Il 57% dei consumatori globali è disposto a cambiare brand se trova un’alternativa percepita come più sostenibile (Fonte: Deloitte Digital Consumer Trends 2024).
    • La Gen Z è protagonista di questo cambiamento: il 73% considera la sostenibilità un criterio chiave nelle decisioni d’acquisto, anche nei settori moda, beauty e tech (Fonte: First Insight & Wharton, 2024).
    • Il 54% afferma che la disponibilità di opzioni “green” – come packaging ecologico, spedizioni a basse emissioni o prodotti certificati – condiziona direttamente le scelte d’acquisto online (Fonte: Shopify, Future of Commerce 2024).

Oltre all’aspetto ambientale, crescono anche le aspettative sulla trasparenza, l’etica di filiera e il rispetto per i diritti dei lavoratori. I brand che riescono a integrare questi valori nella customer experience digitale creano una connessione più profonda con i propri clienti.

Strategie per ridurre l’impatto ambientale

Integrare pratiche sostenibili nella logistica e nel packaging è uno dei modi più immediati ed efficaci per ridurre l’impronta ambientale dell’eCommerce.

      • Packaging eco-friendly: il 70% dei consumatori considera il packaging sostenibile un elemento determinante nella decisione d’acquisto (Fonte: Two Sides 2024).
      • Logistica green: collaborare con corrieri a basse emissioni, proporre opzioni di ritiro come il click & collect e ottimizzare i processi di consegna sono azioni sempre più diffuse.
      • Spedizioni sostenibili: oltre l’80% dei clienti continua a privilegiare consegne rapide e trasparenti (Fonte: Digital Commerce 360, 2024). Offrire alternative a minore impatto ambientale può incentivare scelte più consapevoli.
      • Compensazione certificata: strumenti come Ecocart o Planetly permettono di calcolare e compensare automaticamente le emissioni associate agli ordini, finanziando progetti ambientali certificati.

Trasparenza della supply chain

In un contesto di consumo sempre più consapevole, la trasparenza lungo la filiera è un requisito fondamentale. I clienti vogliono sapere da dove provengono i prodotti, come sono stati realizzati e con quale impatto ambientale e sociale.

      • Il 70% dei consumatori considera la tracciabilità un indicatore di qualità e affidabilità (Fonte: IBM Institute for Business Value, 2024).
      • Le tecnologie oggi disponibili – dalla blockchain ai QR code dinamici – consentono di rendere visibili informazioni dettagliate su origine, materiali, certificazioni e impatti ambientali.
      • Il Digital Product Passport (DPP), previsto dal regolamento europeo ESPR, riguarderà tutti i prodotti fisici (esclusi alimenti, mangimi, medicinali e veicoli). Raccoglierà dati su composizione, riparabilità, tracciabilità e sostenibilità ambientale in formato digitale, accessibili in ogni punto della filiera.

Comunicazione dei valori etici

Comunicare in modo chiaro e coerente l’impegno verso la sostenibilità è essenziale per rafforzare la credibilità del brand. I consumatori cercano contenuti trasparenti, verificabili e coerenti con le azioni dell’azienda.

  • Storytelling autentico
    La narrazione dell’impegno sostenibile dovrebbe essere concreta e documentata. È utile raccontare i traguardi raggiunti e i percorsi ancora in corso, illustrando le scelte in materia di materiali, fornitori o logistica.
  • Certificazioni con contesto
    Le etichette come FSC, GOTS, B Corp o Fairtrade devono essere spiegate in modo semplice: cosa garantiscono, come si ottengono, quali sono i benefici. Secondo All Things Insights (2024), senza contesto solo una parte dei consumatori riconosce il reale valore delle certificazioni.
  • Coinvolgimento della community
    I contenuti generati dagli utenti (User-Generated Content – UGC), le campagne partecipative e i sondaggi aumentano il senso di appartenenza. Il 67% dei consumatori si dichiara favorevole a partecipare attivamente a progetti a impatto positivo (Fonte: Edelman Trust Barometer 2024).
  • Trasparenza progressiva
    La pubblicazione regolare di dati e aggiornamenti sui progressi ambientali e sociali – anche tramite formati accessibili come infografiche o report sintetici – aumenta la fiducia e migliora la reputazione.
  • Coerenza e attenzione al greenwashing
    Il 57% dei consumatori considera poco affidabili i brand che utilizzano claim vaghi o non supportati da dati (Fonte: TrustedSite, 2024). È quindi fondamentale evitare espressioni generiche e preferire informazioni verificabili e precise.

Comunicare i valori etici significa integrare la sostenibilità in ogni fase della relazione con il cliente, in modo coerente e dimostrabile.

Integrazione di pratiche green nei processi digitali e operativi

La sostenibilità non riguarda solo prodotti e spedizioni, ma anche la progettazione dell’infrastruttura digitale e i processi operativi quotidiani. Ogni elemento dell’ecosistema eCommerce può essere ottimizzato per ridurre l’impatto ambientale, aumentando al contempo efficienza e valore percepito.

  • Siti web eco-ottimizzati
    Ridurre il peso delle pagine, utilizzare media compressi, evitare funzionalità superflue e scegliere un hosting alimentato da energie rinnovabili sono interventi che contribuiscono a diminuire la carbon footprint digitale. Anche modalità di visualizzazione come il dark mode possono avere un impatto, se implementate correttamente.
  • Marketing digitale più sostenibile
    Automatizzare le campagne, segmentare i messaggi, limitare l’invio di email ridondanti o poco rilevanti: tutto questo riduce il carico sui server e migliora l’esperienza dell’utente. Un marketing più efficiente è anche meno impattante.
  • Dematerializzazione e workflow paperless
    Processi interni ottimizzati – come la gestione documentale digitale, l’utilizzo di dashboard condivise e la riduzione della stampa – contribuiscono a costruire un’organizzazione più sostenibile. La trasformazione digitale, se progettata in ottica green, offre vantaggi tangibili sia sul piano ambientale sia economico.

Integrare la sostenibilità nei processi digitali significa considerare l’impatto ambientale anche delle operazioni invisibili: codice, storage, comunicazione, automazione. È in queste aree che si gioca una parte fondamentale della responsabilità ambientale delle imprese digitali.

Come misurare (e comunicare) i risultati

La misurazione dell’impatto è fondamentale per garantire trasparenza e miglioramento continuo.

      • Metriche chiave: CO₂ risparmiata per ordine, packaging riciclato, spedizioni green, resi evitati.
      • Infografiche nella scheda prodotto, badge nel carrello, report ESG accessibili.
Il 55% degli utenti preferisce acquistare da aziende che mostrano con trasparenza questi risultati (Fonte: Statista Consumer Insights 2024).

Brand che hanno fatto della sostenibilità un vantaggio competitivo

  • Allbirds è diventato un punto di riferimento per il fashion sostenibile. Ogni prodotto è etichettato con la propria carbon footprint e l’azienda ha fissato obiettivi ambiziosi per azzerare le emissioni nette.
    Nel 2024 ha lanciato le scarpe M0.0NSHOT, il primo prodotto realizzato con zero emissioni (CO₂e 0 kg), grazie a materiali naturali e packaging carbon-negative.
    Oltre alla trasparenza, investe in innovazione di processo e in supply chain certificate, rendendo la sostenibilità un elemento strutturale del brand.

  • Patagonia ha costruito la propria identità sull’attivismo ambientale. Il brand non solo utilizza materiali riciclati e biologici, ma reinveste i profitti in cause ambientali. Ha introdotto programmi di riparazione (che prevede riparazione gratuita per sempre) e riciclo dei capi incoraggiando i clienti a prolungare la vita dei prodotti anziché sostituirli, e una politica di supply chain aperta, rendendo pubblici fornitori e processi produttivi.
    Il suo impatto va oltre il prodotto: promuove un modello di consumo consapevole, incoraggiando a “comprare meno, scegliere meglio”.
     
  • Zalando ha integrato la sostenibilità nella customer experience attraverso il programma do.MORE, che punta a ridurre l’impatto ambientale e sociale in tutta la filiera. Tra le iniziative principali:
    -Opzioni di spedizione e reso a basso impatto
    -Filtri di ricerca per prodotti sostenibili
    -Report ESG disponibili per i consumatori Nel 2024 ha aumentato la percentuale di brand partner che rispettano gli standard ambientali interni, con l’obiettivo di avere il 100% di offerte sostenibili entro il 2030.
  • Reformation combina moda e trasparenza. Ogni capo venduto mostra il proprio impatto ambientale in termini di acqua, CO₂ e rifiuti. L’azienda pubblica regolarmente report di sostenibilità e utilizza tessuti a basso impatto, impianti solari e trasporti ottimizzati.

Tutti questi brand dimostrano che la sostenibilità non è solo una questione di materiali, ma di scelte strategiche, coerenza narrativa e visione a lungo termine.


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